Chiuso in casa - Episodio #9
Indice dei contenuti
Ciao a tutti! Eccoci qui anche oggi con un altro episodio.
Caspita siamo a dieci episodi! (per chi non ha ancora letto gli episodi precedenti,
la conta parte da zero, come è giusto che sia).
Canzone del giorno #
La canzone che vi porto oggi è del 1973:
Nutbush city limits, Ike & Tina Turner
Dovevamo dare anche qualche tocco femminile alla playlist, ma questo brano serve solo
a prepararvi a ciò che ho in serbo per voi nei prossimi episodi.
Il filo conduttore sarà “anche le donne rock e metal spaccano i culi! “1
Citazione del giorno #
Oggi, carissimi amici2, ci spostiamo di continente e approdiamo nelle Americhe precolombiane per continuare il nostro viaggio nella Breve storia dell’ubriachezza.
Avete presente Apocalypto di Mel Gibson? Ecco, se lo avete visto ricorderete sicuramente con dovizia di dettagli che i Maya erano un tantino assetati di sangue. Se non lo avete visto, interrompete qualsiasi cosa voi stiate facendo e andate a recuperalo, facendo però attenzione a queste due cose che vi dico:
- potete prima terminare di leggere l’episodio 😉
- il film, per cortesia, non si guarda piratato. Lo potete noleggiare anche a 2.99€, non fate i taccagni. Vi tengo d’occhio 👀, furfanti.
Comunque, adesso che vi ho introdotto alla civiltà Maya, parleremo degli Aztechi. Per quel che concerne punizioni di vario genere e sacrifici umani, vale anche per loro la stessa cosa dei Maya: erano molto sanguinari.
La cultura azteca era quella che gli storici identificano come “cultura asciutta”, ovvero
avevano una atteggiamento più circospetto nei confronti dell’alcool e dovevano sottostare
a regole molto severe per il loro consumo. Chiaro che, appena era possibile, si devastavano
di brutto.
A titolo informativo, le culture opposte sono quelle “bagnate”, in cui l’atteggiamento
verso l’alcool è molto più rilassato, e spesso si consuma su base quotidiana facendo
una balla seria di tanto in tanto.
Una delle poche cose ben definite che conosciamo degli aztechi è che bevevano il pulque che era una bevanda ricavata dall’agave con una gradazione alcolica simile alla birra; su tutto il resto erano un tantino confusionari:
- Nella maggior parte dei giorni non era consentito toccare alcolici
- L’alcool era vietato e punibile con la morte3
- Gli anziani potevano consumare alcool
- Mancava una definizione precisa di anziano
- L’alcool, nonostante le severe leggi, era comunque qualcosa di venerato:
- avevano il dio della fermentazione Petatectal
- avevano anche la dea dell’agave Mayahuel
- Gli dei sopracitati, accoppiandosi, avevano dato alla luce 400 coniglietti divini. Non so voi, ma io mi ci vedo proprio una delle civiltà più sanguinolente della storia venerare 400 coniglietti carini e coccolosi… Sarebbe stato più appropriato un idra con nove teste che sparavano direttamente colpi da un Flak 88!
Tralasciando il fatto che delle leggi non si capisce un accidente, possiamo dire che in sostanza bevevano solo nelle giornate di festività religiosa4 prendendosi delle sbronze apocalittiche. Poi, fino alla volta successiva, rimanevano completamente astemi.
E qui si arriva al problema che giustamente il libro ci fa notare:
Il sistema avrebbe potuto funzionare alla perfezione, impedendo a chiunque di arrivare, conquistarti e distruggere il tuo calendario religioso - il che è precisamente quello che è accaduto agli Aztechi. Una cultura asciutta può funzionare a meraviglia, con i suoi venerdì di eccessi e lunedì di sobrietà, ma dev’esserci qualcuno che sa che giorno della settimana è. E quando i gesuiti finirono il lavoro, questa vitale conoscenza era ormai perduta.
Giustamente! Se la sbronza comincia il venerdì sera e la mattina dopo sono tutti ancora talmente distrutti da non ricordare che giorno è, nel dubbio e meglio bere… Non sia mai che si manchi di rispetto a qualche divinità!
Anche per oggi è tutto! Alla prossima!
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